Campagna ruggiti di libertà

La nostra richiesta al governo italiano è di porre fine allo sfruttamento degli animali nei circhi su tutto il territorio nazionale.
Il Governo deve emanare immediatamente un decreto legislativo che attui il comma 1 dell’articolo 2 della Legge n.106/2022.

BISOGNA AGIRE!

 

Per fare pressione alle istituzioni e far sì che la nostra richiesta venga ascoltata, unisciti alla Ribellione Animale!
Partecipa a una presentazione online o dal vivo del movimento per scoprire in che modo agire!
Per sapere quando le presetazioni si terranno contattaci e seguici sui nostri canali di comunicazione.

Il nostro Rebel Kit, in cui troverai più informazioni riguardo la campagna Ruggiti di libertà:

LA SITUAZIONE DEI CIRCHI IN ITALIA E IN EUROPA

In Italia attualmente ci sono 54 circhi con animali non umani in tournée; gli animali esotici detenuti in gabbie, costretti a viaggiare ed esibirsi forzatamente per gli interessi economici delle attività circensi, sono più di 2000 (LAV, 2022). Contrariamente a quanto si crede, gli atti di Resistenza e Ribellione intenzionale da parte degli animali prigionieri dei circhi sono tutt’altro che rari e isolati.

Negli ultimi 30 anni, solo in europa ci sono stati quasi 500 tentativi di fuga e disobbedienza da parte di più di 600 animali non umani, tentativi che la stampa e la narrazione specista dominante chiama “incidenti”.
Fino al 2019 solo in Italia ci sono stati 44 di questi “incidenti”: le Ribellioni in questione hanno causato la morte di 13 animali umani e il ferimento di altri 99 (La Repubblica, 2017; Eurogroup for Animals, 2021 p.21).
I tentativi di fuga e di ribellione sono la norma, e non l’eccezione, a riprova delle condizioni di prigionia misere e nocive, antitetiche allo spirito di autoconservazione di ogni essere vivente.

Mentre l’Italia continua a rendersi colpevole di questi abusi, più di 50 i paesi nel mondo hanno vietato l’uso degli animali nei circhi in diverse forme. Solo in Europa lo sfruttamento animale da parte delle strutture circensi è stato bandito in 17 paesi, e dei 27 paesi membri dell’Unione, solamente Germania ed Italia non hanno apportato alcuna restrizione allo sfruttamento animale nei circhi (Eurogroup for Animals, 2021 p.16).

I circhi italiani ogni anno ricevono ingenti sussidi dal ministero della Cultura che finanzia le loro attività attraverso il Fondo nazionale per lo spettacolo dal vivo.
Il ministro Gennaro Sangiuliano nel 2023 ha staccato un assegno da 8,6 milioni di euro a sostegno delle attività circensi, incluse quelle che sfruttano animali nonumani. (Decreto del Ministero della Cultura; Wired, 2023).

La popolazione italiana è abbastanza d’accordo sul fatto che queste pratiche devono cessare di esistere, perché non hanno alcun valore educativo o culturale, ma seguono solamente la logica specista ed economica di dominio e sfruttamento. Infatti secondo i sondaggi, il 79% della popolazione italiana sostiene che “l’uso di animali selvatici nei circhi è crudele e gli animali selvatici non dovrebbero essere usati per l’intrattenimento pubblico” (LAV, 2023).

PANORAMA LEGISLATIVO IN ITALIA

Ciò che molte non sanno è che una legge che preveda l’abolizione dello sfruttamento di animali all’interno dei circhi esiste già.

Nel 2017, il governo ha approvato una legge delega (n. 175) per il graduale superamento dell’utilizzo degli animali nelle attività circensi. Non essendo stato attuato un decreto legislativo, la delega è scaduta senza attuazione nel dicembre 2018.

La nuova legge delega n. 106 del 2022 recupera i criteri indicati dalla precedente, incluso lo stop degli animali nei circhi e negli spettacoli viaggianti. 

Nel 2023 la legge è stata prorogata di altri 15 mesi e nel 2024; prima di dichiarare le dimissioni, il ministro San Giuliano ha prorogato di un altro anno il termine entro il quale attuare la legge n. 106.


Nel giugno 2025, un nuovo disegno di legge approvato dal Consiglio dei Ministri ha esteso nuovamente il termine al 31 dicembre 2026. 

Alcuni termini come “graduale” e “superamento” all’interno del testo della legge non sono di facile interpretazione.
In ogni caso, è fondamentale che questa legge entri in vigore per dare il via al processo legislativo di liberazione degli animali dai circhi.

LA STORIA DI KIMBA E IL NOSTRO OBIETTIVO

Kimba è un leone di 8 anni che vive prigioniero. Costretto a esibirsi ogni giorno per quello che viene considerato spettacolo e intrattenimento, per poi tornare in un recinto, dove gli animali dei circhi vengono rinchiusi.

L’11 novembre 2023, riesce a fuggire dalla gabbia per assaporare la libertà e allontanarsi dallo sfruttamento a cui è sottoposto ogni giorno. A Ladispoli scoppia il panico, la gente si spaventa perché non ha mai visto un leone vagare per la città. Le immagini della sua fuga fanno il giro del mondo.

È paradossale vedere un leone in un’area urbana quando il suo habitat naturale sarebbe la savana, ma ancora più assurdo è pensare che finché veniva costretto ad esibirsi all’interno di un tendone, allora fosse tutto normale.

La nostra campagna Ruggiti di libertà si ispira all’atto di Resistenza e autodeterminazione di Kimba.
Ci ispiriamo a questa vicenda per ottenere che gli animali sfruttati nei circhi vengano liberati e trasferiti nel loro habitat naturale quando possibile, oppure in Rifugi adeguati al loro benessere e conformi alla loro etologia.