Azione Diretta non violenta durante le messe di Pasqua

Azioni dirette nonviolente durante le messe di Pasqua: Ribellione Animale interviene nelle chiese per parlare del massacro degli agnelli.

Nelle città di Trieste, Milano e Palermo, le attiviste antispeciste prendono parola per portare un messaggio di amore e Liberazione, denunciando la sofferenza e le 376.000 morti di agnelli che avvengono in Italia solamente nel periodo di Pasqua all’unico scopo di riempire i piatti. Le persone hanno preso parola nelle chiese prima dell’inizio delle funzioni liturgiche, hanno esposto cartelli ed immagini dentro e fuori dai luoghi di culto ed hanno fatto volantinaggio portando il loro messaggio di Liberazione e convivenza pacifica con tutte le specie.
Dialogo tra Massimiliano Fedriga Presidente della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia, e un’attivista di Ribellione Animale nella chiesa di Sant’Antonio
Dialogo tra Massimiliano Fedriga Presidente della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia, e un’attivista di Ribellione Animale nella chiesa di Sant’Antonio

Durante la festività che dovrebbe essere il sommo compimento della Compassione cristiana, l’allarme di Ribellione Animale parla esattamente del rispetto e dell’amore per la vita: “OGNI CREATURA NASCE SACRA”. La celebrazione della Resurrezione dell’Agnello di Dio stride con la morte che ci circonda e con i cadaveri che finiscono sulle tavole domenicali. Ogni creatura nasce sacra. 

Come contraltare all’abominio ed allo sfruttamento compiuto ai danni degli animali, le attiviste di Ribellione Animale portano nei discorsi e nei cartelloni la storia di Utopia, un’agnellina di appena un mese salvata dal mattatoio di ovini più grande d’Europa, I.L.C.O., ad Acquapendente in provincia di Viterbo. 

Utopia, agnellina salvata dal macello pochi giorni prima di Pasqua
Utopia, agnellina salvata dal macello pochi giorni prima di Pasqua

Utopia è stata salvata da volontarie del Rifugio Hope, un santuario per animali liberi. Il gruppo ha documentato l’arrivo dei camion carichi di agnelli, tenuti in condizioni raccapriccianti e costretti a varcare i cancelli del mattatoio dopo lunghissimi viaggi, senza poterne più uscire se non morti, smembrati ed impacchettati; in modo che le parti dei loro corpi possano ricevere un prezzo ed essere vendute, lucrando sulla sofferenza e lo sfruttamento della vita. 

Prima di andarsene, le volontarie del Rifugio Hope hanno avuto la facoltà di dialogare con la struttura, insistendo per farsi cedere uno tra i più di 300.000 agnelli che verranno macellati questa Pasqua. Un operatore del mattatoio ha accettato la loro richiesta, è entrato nelle stalle e tra tutti gli agnellini in attesa di essere uccisi, ha scelto una piccola di appena un mese e gliel’ha portata. Ora vive felice e Libera presso il Rifugio Hope. Le attiviste hanno voluto chiamarla Utopia. 

Attiviste di Ribelione animale al centro storico di Palermo
Attiviste di Ribelione animale al centro storico di Palermo
Attiviste di Ribellione Animale davanti alla Cattedrale di Palermo
Attiviste di Ribellione Animale davanti alla Cattedrale di Palermo

Gli allevamenti intensivi, l’industria ittica e l’intero reparto zootecnico, oltre ad essere artefici del trattamento violento ed oppressivo nei confronti dei non umani, sono causa di un dannoso impatto ambientale, dell’impoverimento del suolo e delle risorse indispensabili al mantenimento degli ecosistemi e della biodiversità. Più di 70 miliardi di animali di terra ogni anno vengono nutriti e uccisi con risorse che potrebbero soddisfare per tre volte la domanda alimentare umana. 

Attivista di Ribellione Animale davanti alla basilica di San Magno di Legnano.
Attivista di Ribellione Animale davanti alla basilica di San Magno di Legnano.

L’inefficienza di questo modello alimentare privilegia il profitto di poche industrie a discapito non solo della vita degli animali, ma anche degli esseri umani. Chiamare “sostenibile” o anche “etica” l’industria dell’allevamento è un paradosso se si vuole veramente attuare una politica di sicurezza alimentare e climatica in Italia e nel mondo poiché annualmente circa 800 milioni di persone soffrono la fame. L’Unione Europea ogni anno finanzia il settore zootecnico versando circa 30 miliardi di euro tramite i fondi pubblici della PAC (Politica Agricola Comune) incentivando attività devastanti per gli ecosistemi. 

Le azioni di Ribellione Animale si inseriscono nel contesto della campagna nazionale “Futuro Vegetale” che chiede al Governo Italiano una transizione del sistema alimentare attuale verso uno a base vegetale, alla luce del significativo impatto climatico ed ecologico che ha l’industria zootecnica in Italia e nel mondo. Ribellione Animale chiede l’immediato stop dei sussidi pubblici agli allevamenti, e la sospensione dell’apertura e dell’ampliamento di nuovi mattatoi e allevamenti, in modo tale da redistribuire i sussidi destinati all’industria zootecnica alla transizione agroecologica delle aziende italiane

Per approfondire oggi domenica 31 marzo alle ore 20.30 si terrà una presentazione online del movimento. 

Il link alla chiamata Zoom è reperibile tramite i canali social e il sito di Ribellione Animale. 

Contatti intervistabili: 

Valeria +39 3395605661 

Laura +39 3489226306 

Geo +39 3299719842