Azione al Cinema all’aperto a Bologna

L’ultima serata del Cinema all’aperto organizzato in piazza Maggiore a Bologna, dell3 attivist3 sono salit3 sul palco all’inizio della proiezione del film “Il Gattopardo” per portare l’attenzione sulla correlazione tra sfruttamento animale e Collasso Climatico.

Tra incendi, alluvioni e grandine abbiamo la dimostrazione di come questo Collasso incomba sul nostro paese. Questi fenomeni non sono passeggeri, anzi, se non agiamo subito diventeranno sempre più parte della nostra quotidianità. E nella nostra quotidianità noi abbiamo il potere di cambiare le cose. Infatti, una delle cause principali della Crisi Climatica è il sistema alimentare attuale.

Ormai diversi studi hanno provato le gravi responsabilità della zootecnia e dell’ittica verso la devastazione ambientale e i fenomeni atmosferici distruttivi attuali, e mostrano come sarebbe il mondo se lo sfruttamento animale finisse:

– arriveremmo a ridurre di oltre il 75% la superficie agricola e a riconvertirla in foreste e habitat per gli animali selvatici ed il ripristino della biodiversità;

– ridurremmo del 68% le emissioni di CO2 globali;

– libereremmo mari, oceani  e corsi d’acqua dolce dall’inquinamento da antibiotici e sparirebbe il 70% delle macroplastiche negli oceani.

I dati ci sono e nonostante questo zootecnia e ittica vengono costantemente sovvenzionate dai governi. Ogni anno 50 miliardi di euro vengono dati agli allevamenti dai paesi OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico).

Soldi delle tasse di persone cittadine che stanno subendo la Crisi Climatica e che vengono invece usati per sovvenzionarla.

Un’altro aspetto di cui non si sente parlare spesso sono le altre vittime di questo sistema alimentare: gli animali non umani.

Per 8 miliardi di persone vengono fatti nascere, sfruttati e uccisi più di 80 miliardi di individui.

Gli animali marini non sono nemmeno quantificabili.

Per tutte queste ragioni (e molte altre) con la campagna “Futuro vegetale” chiediamo al Governo lo stop dei sussidi pubblici ad allevamenti e pesca, e l’avviamento di una transizione dal sistema alimentare attuale verso uno a base vegetale.

Non possiamo accettare che questo Governo continui a finanziare la nostra condanna e quella degli ecosistemi che ci permettono di vivere.

È tempo che il governo capisca la sua responsabilità nella Crisi Climatica.