9 settembre si concludevano i Sustainability Days a Bolzano. Il menù proposto durante l’evento è stato una prova di come l’amministrazione locale sia consapevole che una dieta basata sul vegetale sia quella meno impattante sia a livello ecologico che climatico (ancora meno di una dieta onnivora a km 0, secondo studi scientifici). Nonostante ciò questa consapevolezza emersa in questi giorni di evento da 2,4 milioni di euro non ha riscontro nelle scelte politiche della provincia autonoma: troppi sono ancora i sussidi agli allevamenti, troppi i latticini importati in Sudtirolo e troppa la carne importata dall’estero per produrre lo speck “locale” e “tradizionale”.
Per sottolineare tale ipocrisia ieri un gruppo di ribelli ha portato dei fiori all’interno di un supermercato, accompagnando il gesto a biglietti con frasi come “futuro vegetale” o “per coloro che soffrono”.
Per gli animali che soffrono inutilmente, e per tutta la sofferenza che gli allevamenti stanno creando al pianeta e alle società, impattando negativamente su clima ed ecosistemi.
Per questo chiediamo alle provincie autonome di Trento e Bolzano di passare dalle parole ai fatti, di togliere i sussidi all’allevamento e di favorire una vera transizione verso un sistema alimentare che sia realmente “sostenibile”.
Fonti:
https://www.sciencedaily.com/releases/2018/10/181023110627.htm
https://ourworldindata.org/food-choice-vs-eating-local
https://www.altoadige.it/cronaca/bolzano/speck-tre-maiali-su-4-dalla-germania-1.404367